Martedì 11 settembre, dalle 21.30, si terrà una riunione del Forum provinciale per la Salute Pubblica, nei locali del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”, in Via Pastrengo 2, Jesi
La riunione è aperta agli interessati
Martedì 11 settembre, dalle 21.30, si terrà una riunione del Forum provinciale per la Salute Pubblica, nei locali del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”, in Via Pastrengo 2, Jesi
La riunione è aperta agli interessati
Martedì 11 settembre, dalle 21.30, si terrà una riunione del Forum provinciale per la Salute Pubblica, nei locali del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri”, in Via Pastrengo 2, Jesi
La riunione è aperta agli interessati
Si è svolta ieri sera, 22 giugno, al Palazzo dei Convegni, l’iniziativa dell’Assemblea per la salute Pubblica di Jesi e Vallesina. Buona la partecipazione del pubblico che ha visto sia la presenza di cittadini e professionisti delle realtà sanitarie locali, sia di altre località a rappresentanza delle istanze di lotta portate avanti un po’ ovunque sul territorio regionale. Al centro del dibattito, che ha visto rappresentanti sindacali, professionisti e componenti di comitati di base, sono state poste le molte questioni in relazione al PDL 145 relativa agli sperimenti gestionali nei servizi socio-sanitari che la Regione Marche vorrebbe avviare, accelerando di fatto, la privatizzazione della sanità pubblica. L’attenzione è stata posta anche sul continuo stillicidio di posti di lavoro tagliati e servizi chiusi o ridimensionati. Nella provincia di Ancona resta alto l’allarme per il reparto di Pediatria di Fabriano e per l’UTIC di Senigallia. L’attacco alla sanità pubblica è portato ad ogni livello e si teme inoltre che, con il pretesto dell’accorciamento delle liste di attesa, artificiosamente portate a livelli non più sostenibili per la popolazione, si incentiverà ulteriormente l’entrata di interessi privati nella salute pubblica. Si è preso anche in considerazione il mondo del volontariato e della solidarietà che ha visto l’importante testimonianza di un medico dell’ambulatorio della Caritas di Senigallia – Maundondè – in cui sul piano della cura e dell’assistenza, una squadra di volontari cerca di dare risposte solidaristiche per ovviare alle difficoltà di sistema. Non è stato ben accolto invece il risultato della votazione dell’ordine del giorno del Consiglio Comunale in relazione al citato PDL 145, che sostanzialmente non ha sottolineato la gravità delle scelte prospettiche regionali nella maniera funzionale, ma soprattutto non ha espresso la chiara volontà di farsi primo portavoce del malessere locale nei confronti delle criticità del sistema sanitario. L’estate non vedrà sospendersi l’attività dell’Assemblea di Jesi, né tanto meno quella della Rete regionale per la Salute pubblica, che promettono nuove iniziative per coinvolgere la cittadinanza, per denunciare tagli e privatizzazioni, e soprattutto per creare una rete solidaristica che non lasci da soli gli ultimi, i più fragili, chiunque non debba trovare porte – e porti – chiusi alle richieste di aiuto.
Qui sotto le registrazioni audio dell’iniziativa:
ASaP – Assemblea per la Salute Pubblica di Jesi e Vallesina
“Quali risorse e quali diritti per una sanità equa?
Da Roma ai territori locali, molte chiacchiere, troppi tagli,
e sempre meno cure.”
Sono passati già alcuni mesi da quando la proposta di legge pdl 145 è balzata al centro dell’attenzione mediatica delle Marche dando ulteriore slancio alla costruzione di una rete regionale di comitati, forum e assemblee per la salute pubblica. La proposta di legge è stata rinviata a data da destinarsi grazie alla mobilitazione di queste realtà del territorio regionale, tra cui alcune già operative da anni nella lotta contro la dismissione della sanità pubblica regionale. il rinvio della calendarizzazione però non va preso come una vittoria definitiva, se le proteste in Regione hanno rimandato la votazione, crediamo che vada organizzato un fronte più ampio possibile che respinga l’entrata degli interessi privati nella gestione di uno dei beni più preziosi che ci rimangono, la sanità pubblica, perché questo non sarà né il primo né l’ultimo tentativo di istituzionalizzazione delle sperimentazioni gestionali in sanità.
Per questo l’obbiettivo dell’Assemblea per la Salute Pubblica di Jesi e Vallesina rimane quello di rendersi strumento di informazione e di mutuo appoggio tra cittadini e lavoratori del settore, per far fronte ad una situazione che difficilmente potrà risolversi a breve, dato che alla base di un sistema sanitario che cade a pezzi c’è un sistema economico e sociale che tende a renderci soli e senza risorse intellettuali e materiali di fronte ai nostri problemi, o a quelli di chi ci sta vicino.
Dopo aver presentato un Ordine del Giorno in Consiglio Comunale, in discussione giovedì 21 giugno (si invita la cittadinanza a partecipare in aula consiliare) per rendere partecipe quest’ultimo ad una presa di posizione netta in difesa dei servizi sanitari di chi non può permettersi prestazioni specialistiche private ed in difesa anche dei lavoratori messi a rischio dalle dinamiche della privatizzazione, abbiamo deciso di continuare la nostra campagna di informazione dal basso organizzando un incontro pubblico
Venerdì 22 giugno al Palazzo dei Convegni, dalle 21:00
interverranno:
Attilio Casagrande
medico volontario dell’ambulatorio solidale “P. Simone – Maundodé” di Senigallia
Stefano Tenenti
Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego
Giacomo Mancinelli
FP CGIL – RSU Area Vasta 2
Fernanda Marotti
Forum provinciale per i Beni Comuni (PU)
Assemblea per la salute pubblica di Jesi e Vallesina
asap-jesi-vallesina@insicuri.net – asapjesivallesina.noblogs.org
Fip. Via Pastrengo 2, Jesi
Nei giorni scorsi ha fatto scalpore la notizia dell’arresto di quattro primari, un direttore sanitario ed un impresario in Lombardia, per reati di corruzione. Non è la prima volta che accade, punta di un iceberg che mostra un volto del sistema sanitario italiano troppo spesso dimenticato: quello di un mercato aperto a profitti di ogni genere, fatti non sempre in maniera onesta, a danno sicuramente della collettività, della salute pubblica, ma soprattutto di un sistema universalista che continuamente viene attaccato perché “costa” troppo, mentre corruzione, affarismo, tangenti, gerarchie e pressioni di ogni tipo prosperano creando una società altra sempre più lontana dai cittadini.
Lungo questa prospettiva qualcuno potrebbe affermare di non fidarsi più di una sanità venduta e controllata dal mercato, di non volere in alcuna maniera che i privati entrino nella gestione della salute pubblica; specie dopo l’abboffata di servizi e posti letto che hanno avuto in questi ultimi venticinque anni di tagli scriteriati. Eppure, in nome sempre del risparmio, dell’economicità, della razionalizzazione, a livello dei governi locali, continua l’attacco alla sanità pubblica. Nelle Marche l’ultimo esempio è quello della PDL 145/17 che apre a sperimentazioni gestionali, nonostante siano già previste da una legge nazionale, e che prolunga le eventuali sperimentazioni dai tre anni previsti, fino a cinque con proroga di un anno ulteriore. Il rischio di una invasione nella sanità pubblica da parte di soggetti privati di qualsiasi tipo è forte, lungo un percorso di discrezionalità dove l’interesse della salute sembra sfumare rispetto a quelli del profitto.
Il quadro che si prospetta a livello regionale non è bello. Nel tempo si sono chiusi i piccoli ospedali (13), nonostante sostenessero una risposta funzionale e vicina ai bisogni dei cittadini. Poi si sono accorpate le ASL nell’ASUR, per poi ridividere in Aree Vaste, con un proliferare degli incarichi da dirigente, che andava di pari passo con la diminuzione dei servizi e l’allungamento delle liste di attesa. In questo l’idea del CUP regionale ha mostrato il suo vero volto: quello di razionalizzare la destrutturazione della sanità per aprire ai privati. Può capitare di andare a decine di chilometri di distanza per un’ecografia o un semplice ECG, e per questo ridurre distanze e tempi facendo semplicemente ricorso alle prestazioni a pagamento: ambulatori privati e attività intramoenia hanno diviso i cittadini in chi può e in chi non può. E poi si viene sbattuti a chilometri di distanza mano a mano che si diventa malati acuti, cronici, lungodegenti, terminali, etc; magari dopo aver atteso molte ore in un Pronto Soccorso.
In tutto ciò, combattere la scellerata PDL 145/17 della Giunta Ceriscioli (che ha visto il governatore molto abilmente tenersi un assessorato chiave come quello alla sanità accampando ogni sorta di pretesto) diventa il punto di partenza per riprendere con forza un discorso di difesa della sanità pubblica, di controllo collettivo dei percorsi decisionali, di trasparenza delle scelte, di dire basta a qualsiasi taglio del welfare e ripartire dai bisogni dei singoli, delle famiglie e dei territori; e non ultimo di difesa anche dei diritti dei lavoratori. La salute, come l’istruzione, e il welfare in generale, non sono costi da tagliare, ma sono un investimento per il capitale umano di una società solidale e giusta, specie quando ogni apertura al mercato significa una riduzione dei diritti e delle libertà conquistate. E questo, va ricordato, accade alle porte del 25 aprile.
No alla privatizzazione della salute. No alla legge 145!
Assemblea per la Salute Pubblica – Jesi e Vallesina
fip. Via Pastrengo 2 – Jesi
Lunedì 16 aprile, alle ore 21,15 ci sarà un incontro sia sulla sanità marchigiana in relazione al prossimo avvio della PDL 145/17 sulle sperimentazioni gestionali che rappresenta una sorta di porta aperta ad una accelerazione delle privatizzazioni della salute, e sia più in generale sulle problematiche quotidiane dei cittadini colpiti dal taglio dei servizi sanitari.
L’incontro è visto in prospettiva per la costituzione a livello locale di un comitato per la salute pubblica che sappia rendere visibili le istanze della collettività in tema della salute e sappia raccordarsi con le altre realtà presenti sul territorio regionale. Un primo appuntamento è dato dalla scadenza del prossimo 24 aprile in regione, contro il PDL 145/17.
L’incontro è aperto a tutte le forze politiche e sindacali, associazioni e singoli cittadini che condividono la necessità di una costruzione dal basso di una piattaforma condivisa, in difesa della salute pubblica, e si si terrà presso i locali del Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” di Jesi.
11 aprile 2018